venerdì 21 maggio 2010

STATI GENERALI DEL CENTRO ITALIA “UNA SFIDA BEN DIVERSA DA QUELLA DELLA LEGA”

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA BARDUCCI
PARLA AGLI STATI GENERALI DEL CENTRO ITALIA “UNA SFIDA BEN DIVERSA DA QUELLA DELLA LEGA”

Oggi a Perugia si sono riunite oltre 400 persone provenienti da Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo e Emilia Romagna

PERUGIA – L'Italia centrale ha serrato le fila. Oltre 400 persone riunite questa mattina a Perugia per gli “stati generali” del cuore del Paese, fra amministratori, parlamentari e rappresentanti del mondo sociale, economico e dell'istruzione. Provenienti da Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo e Emilia Romagna. 
“La sfida nazionale della qualità amministrativa non poteva partire che dal Centro-Italia – ha detto il Presidente della provincia di Firenze Andrea Barducci – Un tipo di sfida del tutto diversa da quella che porta avanti la Lega, che manda continui messaggi di divisione. Il nostro coordinamento – ha proseguito – la nostra azione, è tutta rivolta all’unità del paese, per cui il Centro Italia deve essere il modello quanto a produzione, ricerca, innovazione e tenuta del tessuto sociale.”
Gli Stati Generali del Centro Italia hanno iniziato il loro percorso con il “Patto di Cagli”: un documento che prende il nome dalla località marchigiana dove si riunirono per la prima volta, nell’ottobre scorso, alcuni amministratori pubblici per sviluppare una strategia comune per difendere il Centro Italia dalla morsa in cui è stato imprigionato dalle continue richieste che arrivano dal Nord e dal Sud del Paese.
“Gli Stati Generali si sono resi ancor più necessari - dice il Presidente Barducci - dopo la scarsa attenzione che il Governo ha avuto nei confronti del Centro Italia nell’ultimo piano ministeriale delle infrastrutture”.
“In testa ai nostri bisogni – ha detto il Presidente della provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci - c'è la Fano-Grosseto. Che è il simbolo delle nostre priorità: non ci sono solo la Pedemontana lombarda e il Ponte sullo Stretto. Eppure, delle 15 grandi opere che sono date in partenza dal Governo, solo una (la Cecina-Civitavecchia) è nel Centro Italia”.
Per il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, “va costruita una proposta di sviluppo che riguardi tutto il Paese. Non abbiamo atteggiamenti di egoismo, vogliamo solo rispondere alle esigenze delle comunità. Anche partendo dalla valorizzazione della nostra rete di piccole imprese, dalle eccellenze del turismo e dalla ricchezza intellettuale di cui dispongono le nostre università”.  Concetti condivisi anche dal governatore della Toscana Enrico Rossi: “La nostra è un' impostazione bipartisan e istituzionale – ha detto Rossi - che si apre a tutti. Il dibattito politico può avvenire in altre sedi”
Presenti tra gli altri anche il Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, i parlamentari Oriano Giovannelli e Massimo Vannucci. 
Al politologo Ilvo Diamanti è stata affidata la sintesi: “L'Italia di mezzo ha prodotto dinamismo economico e sociale. E qualità dello sviluppo. Qui c'è meno distacco tra società e istituzioni. E i suoi territori sono luoghi di benessere”.  Poi ha continuato: “Negli ultimi anni – ha proseguito – è cresciuta anche in queste aree la paura della disoccupazione. E sono emerse le problematiche legate all'immigrazione. E' importante riuscire a salvaguardare la qualità, investendo su coesione sociale, welfare sostenibile e formazione. E su questi settori lo Stato deve esercitare un ruolo forte...”. Sono intervenuti anche il docente dell'università di Perugia Bruno Bracalente e il vice direttore del Tg3 Giuliano Giubilei.
    

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